Metodologia
La metodologia di intervento che viene utilizzata dalla terapeuta si basa sul presupposto che è necessario tracciare un percorso personalizzato di cura per ciascun paziente.
In questa prospettiva l’individuo non è pensato come soggetto passivo dell’azione terapeutica, tuttavia, è parte fondamentale del processo di cura.
In un’ottica di lavoro di equipe, inoltre, si
avvale della collaborazione di altre figure professionali sia per eventuali approfondimenti clinici, sia per interventi riabilitativi mirati: di neuropsichiatra infantile, psichiatra, logopedista, psicomotricista, tutor Dsa.
Le scelte vengono condivise e concordate con l’utente nel rispetto delle sue motivazioni e decisioni.
Gli interventi clinici che vengono effettuati fanno riferimento alla Psicoterapia cognitivo-comportamentale integrata, una cornice metodologica e operativa scientifica in cui vengono integrate le teorizzazioni, le strategie e le tecniche maturate in campo clinico con le nuove acquisizioni teoriche e pratiche della Terapia Comportamentale e Cognitiva e delle esperienze e della prassi clinica degli approcci Evidence-Based.
Il percorso di cura, come si procede?
Scopriamo insieme il percorso di cura in tutte le sue fasi.
Dopo un primo contatto telefonico si procede ad accogliere la richiesta e si concorda l’appuntamento per un primo colloquio di conoscenza e di analisi della domanda. Si avanza poi verso la fase di assessment.
L’Assessment è una fase del lavoro terapeutico complessa che implica al suo interno la costruzione di un’alleanza terapeutica e non può non prendere in considerazione la persona e la sua sfera intrapsichica e interpersonale; si svolge quindi, con l’obiettivo di analizzare il repertorio comportamentale del soggetto, i comportamenti problematici e le relazioni contingenti con l’ambiente, lo stile cognitivo e dei modelli rappresentativi di sé e degli altri e l’indagine dei processi di attribuzione di significato e dei modelli interpretativi della realtà.
Con il percorso di valutazione si persegue lo scopo di andare alla ricerca degli indicatori del malessere manifestati, senza scinderli dal contesto di appartenenza. Per poter giungere ad una diagnosi e ad una descrizione delle caratteristiche del disagio, è utile prendere in considerazione non solo gli elementi sintomatologici presenti al momento della consultazione, ma anche elementi specifici relativi ai contesti di vita.
In età evolutiva, nello specifico, la valutazione psicodiagnostica viene effettuata secondo il processo dinamico che coinvolge genitori, familiari e insegnanti e consente di avere un quadro clinico dettagliato relativo sia al contesto di appartenenza del minore sia in relazione alla sua biografia. Una diagnosi che integra gli aspetti descrittivi e quelli esplicativi permette anche di delineare un intervento aderente alle esigenze non solo del bambino ma anche dei sistemi familiari, scolastici e interpersonali.
La terapeuta successivamente alla valutazione lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente stesso, o con i caregivers nel caso di interventi clinici con bambini, un piano di trattamento che si adatti alle esigenze, durante i primissimi incontri.
Si giunge così alla fase dell’intervento psicoterapeutico.
L’Intervento Psicoterapeutico ha l’obiettivo di strutturare nuovi comportamenti e ristrutturare le convinzioni, le assunzioni e le attribuzioni di significato all’esperienza personale.
La procedura prevede un cambiamento delle contingenze organismo-ambiente attraverso una programmazione di esposizione controllata a specifiche costellazioni di stimoli e specifici training per la strutturazione di abilità. Inoltre, prevede un aumento del livello di consapevolezza e di coerenza logica del proprio funzionamento, delle teorie personali che riguardano il mondo, gli altri e la propria persona con le sue attribuzioni di valore modificando, attraverso specifiche procedure di ristrutturazione cognitiva, le convinzioni, le valutazioni, i giudizi e le inferenze che controllano il dialogo interno e le immagini che sono gli immediati antecedenti delle autoistruzioni e quindi del comportamento agito.
Gli interventi possono essere di tipo verbale-cognitivo-semantico sul modello della terapia cognitiva e di tipo comportamentale e socio-cognitivo prevedendo esposizioni in vivo, modellamento partecipante e programmazione delle contingenze ambientali.
Terapia Cognitivo Comportamentale
E’ stato dimostrato, attraverso studi controllati, che i metodi cognitivo-comportamentali costituiscono una terapia efficace, pertanto la terapia cognitivo comportamentale (Cognitive-Behaviour Therapy, CBT) è una delle forme di trattamento più efficaci nel panorama attuale delle terapie psicoterapeutiche, si fonda su basi empiriche ed è continuamente sottoposta a validazioni scientifiche rigorose; i dati ottenuti dalla ricerca fino adesso ne hanno confermato l’efficacia sia a breve che a lungo termine.
La terapia cognitiva- comportamentale risulta concreta e pratica: punta alla risoluzione dei problemi psicologici concreti. Alcune tipiche finalità includono la riduzione dei sintomi depressivi, l’eliminazione degli attacchi di panico e dell’eventuale concomitante agorafobia, la riduzione o l’eliminazione dei rituali compulsivi o dei comportamenti alimentari patologici, la promozione delle relazioni con gli altri, la diminuzione dell’isolamento sociale, e così via.
Aiuta a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona mette in atto in tali circostanze, mediante l’apprendimento di nuove modalità di risposta, l’esposizione graduale alle situazioni temute e il fronteggiamento attivo degli stati di disagio.
Aiuta ad individuare i pensieri ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà che sono concomitanti alle forti, e persistenti emozioni problematiche vissute dal paziente. Coadiuva nella correzione, nell’arricchimento, integrandoli con altri pensieri più realistici, o, comunque, più funzionali al proprio benessere.
Il cambiamento dei contenuti e dei processi cognitivi problematici (convinzioni, valutazioni, aspettative, emozioni, distorsioni cognitive, ecc.) non viene perseguito soltanto mediante la discussione e la riformulazione delle convinzioni disfunzionali dei pazienti, bensì mediante numerosi e variegati metodi d’intervento, diretti non solo agli aspetti cognitivi del funzionamento dell’individuo, ma anche a quelli specificamente emotivi e comportamentali. Pertanto l’obiettivo fondamentale della psicoterapia cognitivo-comportamentale integrata è quello di determinare un adattamento della persona all’ambiente in cui vive, di promuoverne il benessere e svilupparne le potenzialità creando dei nuovi equilibri.
Numerose sono le ricerche che dimostrano l’alto livello di efficacia/efficienza e di specificità della psicoterapia cognitivo-comportamentale nella psicopatologia degli adulti e nelle problematiche dello sviluppo e dell’adolescenza.